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sabato 27 agosto 2016

Secondo l'Istat va in biblioteca un italiano su 1000 (?!?)

Le statistiche sono molto importanti per aiutarci a capire il mondo che ci circonda e i suoi mutamenti, ma spesso i clamorosi errori che vi si trovano mostrano che sono snocciolate come una sorta di giaculatoria magica, in una lingua incomprensibile, senza capire quello che si sta dicendo.
Nell'ultima relazione Istat sulla lettura in Italia, pubblicata a gennaio 2016 (vedi l'immagine in basso), si legge a p. 15:
«Il Centro per il Libro e la lettura ha diffuso a fine 2014 i risultati di un’indagine su circa 6.000 di questi istituti, secondo la quale, nel 2013, ha visitato una biblioteca comunale o provinciale poco meno di una persona (0,9) ogni mille abitanti.»
Va bene che gli italiani non sono grandi amanti della lettura, ma 1 su 1000 non vi pare un po' pochino?

In casi di questo genere, spesso c'è soltanto uno zero di troppo (e che è uno zero? niente), e si fa presto a dire che una svista può capitare a tutti.
Qui però non è questione di refusi o sviste, ma proprio di parlare a vanvera, senza capire quello che si legge né quello che si scrive (e infischiandosene di entrambe le cose).
Cosa dice il Rapporto Cepell così frainteso? Rileva le visite, non le persone (diverse), e in particolare ha rilevato una media di 0,9 visite per abitante. Perciò non è questione di uno 0, e nemmeno di tre zeri (visite per abitante, non per 1000 abitanti). Sarebbe stato altrettanto sbagliato, e quasi altrettanto assurdo, scrivere che 0,9 italiani ogni 1 (900 su 1000) vanno in biblioteca. Non sono persone (diverse), sono visite, presenze.
Quindi non se ne potrà mai ricavare quale percentuale della popolazione va in biblioteca.
Conclusione: i dati vanno usati insieme alla testa, e sempre insieme al buon senso, domandandosi appunto se ha senso quello che uno sta scrivendo, o se palesemente non ha senso.
Ultima considerazione: quel rapporto Istat, evidentemente chi l'ha scritto non l'ha riletto. Ma sta in rete da più di 7 mesi, e di una scempiaggine così, a quanto pare, non se n'è accorto nessuno.

(Il rapporto Istat è disponibile a http://www.istat.it/it/files/2016/01/Lettura-libri_2015.pdf?title=La+lettura+in+Italia+-+13%2Fgen%2F2016+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf, il Rapporto Cepell sul suo sito).

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