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martedì 9 maggio 2017

Costi dell'ignoranza e fuga dei cervelli

Il giornale ogni giorno ci ricorda i costi dell'ignoranza nel nostro paese. Per esempio nei giorni scorsi con la fortissima crescita dei casi di morbillo (per l'ignoranza su vantaggi e rischi delle vaccinazioni) ma anche con la morte di una bambina di due anni in uno scontro automobilistico (i genitori il seggiolino manco l'avevano montato, in macchina). Quale sarà il loro livello d'istruzione (e magari di lettura), come quello dei trogloditi che ammazzano spesso e volentieri la fidanzata o la ex? Telefonino del XXI secolo e testa da cavernicoli (senza offesa per i nostri progenitori, tra i quali sicuramente c'erano diverse persone che la testa ce l'avevano, tanto che dalle caverne siamo usciti. A proposito, l'avete letto Il più grande uomo scimmia del Pleistocene?)
Oggi «La Repubblica» ci ricorda invece, con l'articolo La beffa dei cervelli: ricercatori italiani premiati, ma due su tre lavorano all'estero,
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/05/09/news/ricercatori_italiani_all_estero_i_piu_premiati-164990873/, un altro aspetto dei costi dell'ignoranza, ossia come la dissennata politica italiana su università e ricerca ci porti a finanziare la ricerca e le università degli altri paesi europei, invece che quelle italiane.

lunedì 1 maggio 2017

Necessario e insufficiente: il traduttore e il bibliotecario

In un bel libro sulla traduzione (e su Primo Levi), Domenico Scarpa scrive:
la traduzione integrale, la traduzione-come-copia, è un oggetto impossibile, come la teoria e l'esperienza possono facilmente dimostrare. In entrambi i casi però - la testimonianza, la traduzione - si tratta di una impossibilità teorica cui corrisponde una necessità pratica. Non è possibile in teoria eppure si fa, si deve fare, nella pratica: tradurre, testimoniare. Anche se non si raggiungerà il risultato ideale, anche se si è sicuri in partenza di non poterlo raggiungere. Ogni traduttore è consapevole di svolgere un lavoro necessario e insufficiente. Ciò che lo sorregge e lo spinge in avanti è l'ostinazione, il non accontentarsi mai, e anche la fiducia nella bontà del proprio operare.