Di che parliamo
Perché?
Forse perché capita abbastanza spesso di aver voglia di dire qualcosa,
di segnalare qualcosa, di commentare qualcosa, e non c'è un posto che
(ci) sembri adatto per farlo. Un posto dove, per esempio, si dia una
certa importanza al fatto che una certa informazione sia esatta, e non
inventata sul momento, copiata sbagliata, ripetuta senza pensarci
nemmeno un momento, fraintesa. Un posto dove si possa discutere
civilmente, se se ne ha voglia. Un posto dove riflettere su qualcosa,
per capirla meglio, venga considerata un'attività interessante, utile, e
per molti aspetti anche piacevole. (Pensare è faticoso o piacevole? È un dovere, un piacere, o cosa?)
Discutere
di cosa? Sicuramente di biblioteche, e libri, editoria, commercio
librario, o altre cose (per esempio, l'istruzione o le tecnologie) che
interessano chi si interessa di biblioteche e di libri. Ma anche cose
diverse, se chi collabora pensa che possano interessare (a chi scrive e
legge Recto&Verso).
Si può collaborare? Certamente, ci fa
piacere. Le regole quali sono? Al momento non ci sono. Ma questo non
vuol dire che chiunque possa farci quello che gli pare, come del resto
in nessun luogo civile.