Un lancio dell'ANSA ci informa che il catalogo della Biblioteca dell'Accademia dei Georgofili è stato reso disponibile su WorldCat: "dopo l'inserimento nel Servizio bibliotecario nazionale, l'Accademia dei Georgofili, la storica istituzione fiorentina che si occupa di agricoltura, ha deciso di aderire anche a reti bibliotecarie internazionali, al fine di dare maggiore visibilità al proprio patrimonio librario e offrire nuovi strumenti di ricerca per studiosi di tutto il mondo. Così da questo mese la biblioteca dei Georgofili è stata resa disponibile sul catalogo WorldCat dell'Online computer library center (Oclc), la più grande banca dati bibliografica del mondo, con oltre 75.000 tra biblioteche, università e altre istituzioni partecipanti. "Dai 44.497 record bibliografici inseriti, ben 31.649 (oltre il 70%) - spiega l'Accademia - sono risultati nuovi, quindi un materiale unico in possesso dell'Accademia dei Georgofili. Un grande arricchimento per la comunità scientifica mondiale e una notevole opportunità per i l'Accademia di essere valorizzata per il suo inestimabile patrimonio librario".
Ma non sia mai che si possa concludere un discorso sulle biblioteche senza neppure una recriminazione. Eccola qua, un po' di sistema e un po' personale: in passato sono stati raggiunti traguardi importanti proprio sul versante WorldCat (milioni di record e centinaia di biblioteche) che hanno coinvolto molte università. Queste realizzazioni hanno impegnato persone e risorse, ma a volte sono entrate in un cono d'ombra e non più aggiornate, magari per un cambio di software gestionale o per malintese forme di concorrenza. E alla fine il rischio è quello tutto italiano delle opere inaugurate con tanti annunci e poi trascurate nella manutenzione e nell'aggiornamento. Un destino ineluttabile? Sarei felice di essere smentito, ma velocemente. Modello ponte di Genova, per intenderci.