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venerdì 22 maggio 2020

Le buone notizie e la mala pianta dei progetti incompiuti




Un lancio dell'ANSA ci informa che il catalogo della Biblioteca dell'Accademia dei Georgofili è stato reso disponibile su WorldCat: "dopo l'inserimento nel Servizio bibliotecario nazionale, l'Accademia dei Georgofili, la storica istituzione fiorentina che si occupa di agricoltura, ha deciso di aderire anche a reti bibliotecarie internazionali, al fine di dare maggiore visibilità al proprio patrimonio librario e offrire nuovi strumenti di ricerca per studiosi di tutto il mondo. Così da questo mese la biblioteca dei Georgofili è stata resa disponibile sul catalogo WorldCat dell'Online computer library center (Oclc), la più grande banca dati bibliografica del mondo, con oltre 75.000 tra biblioteche, università e altre istituzioni partecipanti. "Dai 44.497 record bibliografici inseriti, ben 31.649 (oltre il 70%) - spiega l'Accademia - sono risultati nuovi, quindi un materiale unico in possesso dell'Accademia dei Georgofili. Un grande arricchimento per la comunità scientifica mondiale e una notevole opportunità per i l'Accademia di essere valorizzata per il suo inestimabile patrimonio librario". 

Tutto bene? Direi di sì: la partecipazione alla grande impresa del catalogo nazionale SBN, che sta diventando sempre più ricco e - come indicano gli accessi - sempre più consultato, si accompagna all'enorme facilitazione per la ricerca internazionale rappresentato da WorldCat  e dalla sua stretta interconnessione con Google Books.  Ci saranno ancora iniziative in questa direzione, così ben supportate dallo staff della fiorentina IFNET, referente italiana di OCLC?  Credo che sia auspicabile e ragionevole, mantenendosi a debita distanza di sicurezza dalle tentazioni dello sciovinismo culturale e dell'autosufficienza bibliografica.

Ma non sia mai che si possa concludere un discorso sulle biblioteche senza neppure una recriminazione. Eccola qua, un po' di sistema e un po' personale: in passato sono stati raggiunti traguardi importanti proprio sul versante WorldCat (milioni di record e centinaia di biblioteche) che hanno coinvolto molte università. Queste realizzazioni hanno impegnato persone e risorse, ma a volte sono entrate in un cono d'ombra e non più aggiornate, magari per un cambio di software gestionale o per malintese forme di concorrenza. E alla fine il rischio è quello tutto italiano delle opere inaugurate con tanti annunci e poi trascurate nella manutenzione e nell'aggiornamento. Un destino ineluttabile? Sarei felice di essere smentito, ma velocemente. Modello ponte di Genova, per intenderci.