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domenica 3 luglio 2016

Che ne sarà di Boston Spa? (Europa e Mondo)

Sulla lista dell'IFLA il primo luglio è comparso questo messaggio, di Teresa Hackett:
[IFLA-L] A dark day for international document supply

Today the British Library, one of the world's largest research libraries, is terminating its international non-commercial document delivery service.
Learn how licensing, far from delivering greater resources to professionals and scholars, has failed them, reinforcing the argument that such services should be regulated by copyright law, not by licence.
Read more: http://eifl.net/news/dark-day-international-document-supply
Il servizio - che ha costituito anche un'importante fonte di autofinanziamento per la British Library - era in grave declino da molti anni, come mostra questo grafico:


(slide tratta da http://www.slideshare.net/CTLes/6jpros-he-british-library-document-supply-service-an-ondemand-service-for-a-demanding-world-par-m-andy-appleyard)

Ma, come sa chiunque fa ricerca, non tutto è disponibile in rete, e non è detto che il servizio non potesse essere riorganizzato in maniera rispondente alle esigenze di oggi.

Il "padre" di Boston Spa, primo direttore della biblioteca, è stato Donald Urquhart (1909-1994), un fisico, autore anche di un aureo volumetto, dal titolo un po' fuorviante, The principles of librarianship. (Poco conosciuto in Italia, però; SBN ne segnala solo 2 copie).



Tre ricordi di Urquhart, di Maurice Line, Andy Stephens e B.C. Vickery, si leggono a:






2 commenti:

  1. E' possibile che mi sia sfuggito qualcosa, ma non ho visto né notizia né discussione sulle liste della comunità bibliotecaria britannica che seguo; possibile che l'impatto "domestico" di questa chiusura sia modesto e che effettivamente via via il BLDSC abbia perso rilevanza e ragione d'essere. Sarà una coincidenza, ma ho ho potuto fare a meno di mettere in relazione la notizia con il fenomeno di Sci-Hub, il sito "pirata" di articoli scientifici di cui si è parlato tanto quest'anno, anche in relazione a una causa intentata da Elsevier per violazione del diritto di autore e ad alcune posizioni "radicali" espresse dalla comunità scientifica. Vedere ad esempio: http://www.theatlantic.com/technology/archive/2016/02/the-research-pirates-of-the-dark-web/461829/

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  2. A me pare di capire che quello che è stato interrotto è solo un certo tipo di tariffazione ridotta, ma che resta possibile comunque ottenere gli stessi servizi di document delivery di prima, sebbene con questi prezzi http://www.bl.uk/on-demand/pricing, piuttosto elevati.

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