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domenica 17 luglio 2016

Catalogare a orecchio... (Qualità dei cataloghi 7)

Si può catalogare a orecchio in vari modi (come si può canticchiare a orecchio, senza sapere la musica e magari neanche le parole).
Casi buffi - ma esiziali per il catalogo e per l'utente - sono quelli di chi scrive una parola per un'altra, perché si assomigliano di suono o di significato.




Saranno "I conti con la storia" o invece degli "Incontri con la storia"?

Nel primo sono sbagliate anche le date (sono quelle del primo volume, Tempo di guerra fredda, invece che del terzo).

E questo catalogo, sarà di monete o di medaglie?



Naturalmente, la prima cosa che un catalogatore deve imparare, è che prima si scrive, e poi si rilegge, confrontando l'originale parola per parola (a volte è bene seguirlo col ditino, come fanno i bambini quando imparano a leggere. Si sa che la velocità dell'occhio e della mente fanno tanti scherzi. Anche questo, i catalogatori dovrebbero saperlo).

C'è anche un altro "catalogare a orecchio", che si vede soprattutto (ma non solo) nelle note.
Dato che capita spesso di vedere, nella scheda di un periodico, la nota "Descrizione basata su..." (un fascicolo diverso dal primo), ripetendola a pappagallo viene fuori una nota curiosa come la seguente:




Sono sicuro di essere incappato, per lo stesso fenomeno, anche in una nota "Descrizione basata sul frontespizio" (dato che si fa la nota "Descrizione basata sulla copertina", perché non anche questa?).


L'ultimo è un caso curioso per motivi diversi (ora è stato corretto, su mia segnalazione). Non vedo un motivo per il quale, dove c'è scritto "18-25 settembre", si legga "18-25 aprile", se non appunto un effetto "orecchio": il 25 aprile è una data famosa.









È curioso, comunque, che un errore così evidente sia rimasto indisturbato per una trentina d'anni o poco meno, nonostante il gran numero di biblioteche che hanno aggiunto la loro localizzazione (l'immagine è tagliata all'altezza di Modena, ma la lista prosegue).

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