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venerdì 1 luglio 2016

Brexit e l'industria editoriale britannica (Pro)

Si moltiplicano gli interventi su The Bookseller sulle conseguenze di Brexit per l'industria del libro britannica. Un esempio fra tutti, scelto fra le voci favorevoli all'uscita, il contributo di un'agente letteraria What next, after the 'Leave' win?
"I "Remainers" devono smetterla di fissarsi su Nigel Farage e comprendere gli argomenti liberali dei sostenitori del "Leave", che dovrebbero facilmente far risuonare qualche corda in un'industria che si è sempre rappresentata come liberale, con lo sguardo rivolto all'esterno, inclusiva e innovativa."

1 commento:

  1. L'agente parla chiaro, non c'è che dire. Rappresenta bene, mi pare, gli inglesi che intendono giocare liberamente la loro partita economico/finanziaria nell'"impero anglofono" (anche se non più dominato da loro). Gli inglesi che non si sentono in nessun modo "europei", come si vede da tanti suoi esempi.
    Mi pare chiaro che con questo modo di pensare non si può fare nulla di "europeo". (Magari non se ne farà nulla neanche con il modo di pensare "europeo" e i valori europei, che comunque esistono, e non sono questi).

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