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sabato 2 luglio 2016

Cattivi soggetti

Un recente articolo del «Boston Globe», Lawmakers want Library of Congress to use ‘illegal aliens’
(https://www.bostonglobe.com/lifestyle/2016/05/28/house-panel-pushes-make-library-congress-use-illegal-aliens/VBrKJl5iwmpqmDwQSrAiwK/story.html), si è occupato di una voce di soggetto della Library of Congress. Una commissione del Congresso ha approvato una delibera che indica alla Biblioteca di mantenere le voci «aliens» e «illegal aliens», invece di sostituirle con «noncitizens» and «unauthorized immigration».
Sembra che sia la prima volta che i legislatori si occupano di soggetti (bibliotecari), e non so come la vicenda sia proseguita (o terminata) L'articolo riporta, tra le altre cose, una dichiarazione di parte bibliotecaria:
Sari Feldman, president of the American Library Association, says the reason to adopt the new subject heading is not politics but the need to keep up with evolving usage.
“We want to make sure today’s and future researchers can easily discover the materials they need through terminology that would be commonly used,” Feldman said.
Lasciamo stare se la presidente dell'ALA ha davvero risposto questo, o cos'altro ha detto (non lo so), lasciamo stare anche che sia la presidente dell'ALA, e proviamo solo a domandarci se la frase tra virgolette (che tanti altri potevano pensare o dire, in questa e altre circostanze) ci rappresenta.
Quali sono le espressioni "che verrebbero usate comunemente"? Molte ce le immaginiamo, e non le mettiamo qui per non offendere nessuno. Se dovessimo riportare le espressioni usate comunemente per parecchi fenomeni, staremmo freschi.
Se prendiamo la frase sul serio, una semplice ricerca con Google ci mostra che "illegal aliens" è usato molto più comunemente di "unauthorized immigrants" (e per "noncitizens" il risultato è anche peggiore).
Insomma il motivo della scelta non è certo che una data espressione sia quella d'uso più frequente.
Però, si ha timore (o cosa?) di dire le cose come stanno, cioè che preferiamo un'espressione più neutra, priva di connotazioni negative, anche se non è quella più comunemente usata.
Questa preferenza "non è politica"? Dipende solo dal voler seguire l'"evolving usage"? Mai sentito nominare Ponzio Pilato? E come mai "politically correct" comprende la parola "politica"? Sarà un caso?


Tornando alla frase, caliamo un pietoso velo su "discover", una moda di esagerazione infantile o pubblicitaria.
Ideologicamente piuttosto ottuso è anche "materials they need". Sappiamo tutti benissimo che, anche se spesso qualcuno farebbe bene a leggere qualche cosa, molti non sentono affatto il "bisogno" di leggere, o studiare, o di farlo di più. Fornire ciò di cui qualcuno "ha bisogno" è solo una parte, e forse non la più importante, di quello che le biblioteche fanno o devono fare. Dobbiamo soddisfare solo "bisogni", o anche "desideri"? E solo "soddisfare" desideri, o magari invece anche (soprattutto?) suscitarli, farli nascere?
Insomma il problema non è la frase - che poi, tante volte si può dire di fretta e senza starci a riflettere - ma quello che pensiamo (o che diciamo automaticamente senza pensare).


In rete si trovano parecchi altri articoli sulla questione, p.es.
http://www.dailymail.co.uk/news/article-3596885/Aliens-coming-Library-Congress-House-panel-votes-illegal-alien-term-use-research-catalogue-Democrats-cry-foul.html
http://lj.libraryjournal.com/2016/06/organizations/ala-organization/library-of-congress-drops-illegal-alien-subject-heading-provokes-backlash-legislation/  (con una ricostruzione dettagliata della vicenda)
http://www.vnews.com/Students-Fight-to-Ban-the-I-Word-Reaches-Congress-3124677

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