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sabato 25 giugno 2016

La mala pianta dell'ignoranza e la statistica (Brexit 2)

Una cosa che si legge in giro in rete e che ha detto anche Lucrezia Reichlin ieri sera in TV (e me ne dispiace, perché credo sia persona competente ed era una simpatica ragazza quando eravamo liceali) è che hanno votato Exit i poveri e Remain i ricchi.
A parte il fatto che, da che mondo è mondo, il malcontento è più diffuso tra i poveri, e i poveri sono più facilmente

manipolabili e arruolabili per le peggiori cause (cito solo le orde contro la Repubblica napoletana, ma tanti altri esempi
chi legge li trova da sé), la statistica non sembra proprio che dica questo.
Quando si confrontano un po' di variabili demografiche, la prima cosa da sapere è che sono largamente interdipendenti.
P.es., i più giovani sono mediamente più istruiti (almeno fino ad oggi), i più ricchi idem, i più istruiti guadagnano in
media più dei meno istruiti, chi vive in città è mediamente più istruito di chi vive in campagna, ecc. ecc. Ci si arriva
anche da soli, fermandosi un momento a riflettere.
Quindi non si può guardare una variabile sola, perché si prendono grossi abbagli, pensando che conti un certo fattore,

mentre ne conta di più un altro (e il primo viene, in gran parte, di conseguenza).
Se si dispone dei dati non aggregati, è facile fare il controllo: p.es. è stato dimostrato più volte che, a parità di reddito, chi
è più istruito legge di più, e che a parità di istruzione, e di reddito, i lettori di libri hanno comportamenti piuttosto diversi dai non lettori.
Esistono anche tecniche statistiche (p.es. la regression analysis) per disaggregare gli effetti di un'intera batteria di
caratteristiche demografiche. (Ma le mie conoscenze statistiche sono modestissime, finalizzate solo a leggere i dati).
Se - come succede a un qualsiasi lettore di giornali e siti - NON si dispone dei dati disaggregati, ma solo di più grafici o
tabelle basate su UN solo elemento (come nelle due pagine web citate sotto), come si fa?
La cosa più semplice è confrontare i differenziali: se, su un certo comportamento, la differenza tra maschi e femmine è di
10 punti, quella secondo il reddito di 20 punti, quella secondo l'istruzione di 30 punti, è chiaro - in linea di massima - che quest'ultimo fattore conta di più, e comunque è un fattore diverso e ulteriore.
Ora, basta guardare i grafici più semplici (o leggere pochi articoli) per vedere che l'effetto dell'istruzione, sul voto
inglese, è più forte di quello del reddito. Essere istruiti, o no, ha contato di più (credo molto di più) che essere ricchi, o no.
Ancora una volta, è utile ricorrere anche al buon senso: p.es., i giovani sono in media più istruiti, ma spesso disoccupati, sottooccupati, ecc., e quindi nel loro caso la correlazione tra istruzione e reddito è bassa. Questo vale anche per varie occupazioni: gli insegnanti (e i bibliotecari) sono istruiti, ma in genere guadagnano quanto persone meno istruite che fanno altri generi di lavori. In Italia, ci sono notevoli differenze tra istruzione e reddito (p.es. gli imprenditori, soprattutto piccoli, sono in media meno istruiti degli impiegati pubblici, ma hanno un reddito superiore).
Tornando al voto, che il differenziale d'istruzione (e non di reddito) sia stato potentissimo non c'è dubbio: per i laureati (che in UK sono una fascia molto più larga che in Italia), 71% Remain e 29% Exit, 42 punti di differenza.
C'è qualche altra variabile con un differenziale così alto?
Se c'è, guardiamo qual'è, ma non è il reddito (i "ricchi"), a giudicare da questi grafici.


Last not least, per chi pensa che questo risultato era meglio prevenirlo/evitarlo, e che è meglio che non si ripeta, dovrebbe essere palmare che l'investimento più importante è quello nell'istruzione, dato che è il fattore che incide di più.
(Almeno, così pare, dai dati che ho visto. Studiando i dati, si potrebbe certamente capire di più e meglio)


(Alcuni grafici si vedono a http://www.theguardian.com/politics/ng-interactive/2016/jun/23/eu-referendum-live-results-and-analysis e http://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2016/06/daily-chart-17?fsrc=rss)

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