Cerca

mercoledì 12 aprile 2017

Crescita +25%: le tigri asiatiche? No, il gioco online in Italia

C'è un settore, in Italia, che nel 2016 è cresciuto del 25%: il gioco online (legale e in regola col fisco).
L'ultimo rapporto si può leggere a Gioco online, mercato italiano a +25%: ora vale 1 miliardo, <http://www.corrierecomunicazioni.it/digital/46768_gioco-online-mercato-italiano-a-25-ora-vale-1-miliardo.htm>.
La curiosità su quanto cresca quello illegale, o quello in rete che elude il fisco italiano, ce la dobbiamo tenere.
Il settore, a quanto pare, conta ancora solo il 5% circa del mercato (complessivo del gioco d'azzardo in Italia), ma è molto promettente, come tasso di crescita.

Le avanguardie smart che buttano i soldi nel gioco online sono ancora ridotte, solo 1,7 milioni di italiani, ma crescono rapidamente. E intanto, pur essendo soprattutto giocatori saltuari, spendono mediamente, ciascuno, 575 euro all'anno. (Per mettere insieme questa spesa in libri, ci vuole un grosso condominio, se non un intero isolato).
I giocatori online, questa brillante avanguardia dell'Italia futura, sono quasi tutti maschi (83%), attaccati allo smartphone (84%), vivono nel Centro-Sud (69%) e, in prevalenza, stanno tra i 25 e i 44 anni (età in cui forse dovrebbero avere di meglio da fare).
Ci vengono pietosamente risparmiate le informazioni sul loro livello d'istruzione, sulla condizione di lavoro/non lavoro e su come votano (ma ce lo possiamo immaginare: votano come giocano, al Casino online. Il poker è superato, troppo intellettuale, letterario, cinematografico).

Unica nota positiva, al solito, è che cresce l'incasso per il Fisco.
Lavorare e pagare regolarmente le tasse, come dovere di un individuo adulto in una società civile, non se ne parli neanche.
Che lo Stato invece si ritagli una tangente sui soldi presi chissà dove e buttati chissà come, va benissimo, è il nuovo che avanza.
Del resto stiamo, se non nella knowledge society, nella knowledge economy, ossia nello sfruttamento industriale dell'ignoranza da parte della conoscenza.

Nessun commento:

Posta un commento