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giovedì 16 marzo 2017

La crescita, lo Stato biscazziere e l'ignoranza

Nelle scorse settimane sono state diffuse le cifre dell'andamento dei giochi d'azzardo in Italia. Secondo "La Repubblica", il giro d'affari legale tra 2015 e 2016 è aumentato dell'8% circa. Secondo l'Agenzia delle Entrate, però, l'aumento del 2016 rispetto al 2015 è addirittura del 22%, un tasso di crescita che manco la Cina degli anni migliori...
Invece in Italia la crescita del PIL, come è noto, non c'è (inutile litigare sui decimali, se è o non è 0,9%).
Il gioco d'azzardo costituisce poco meno del 5% del PIL italiano: un bel ramo d'industria, in cui si vende niente (o un pezzo di cartoncino colorato da grattare) in cambio di soldi veri.
Naturalmente l'Agenzia delle Entrate non rileva il gioco clandestino, quello su piattaforme online non italiane, ecc. ecc., e insomma tutta quella larghissima fetta del settore che non si traduce in entrate fiscali per la Repubblica italiana.
Trovate la notizia, p.es., a <http://video.repubblica.it/economia-e-finanza/siamo-il-paese-delle-slot-ma-a-vincere-sono-solo-i-privati/266848/267225>
e a <https://ilfoglietto.it/il-foglietto/5230-boom-dei-giochi-d-azzardo-lo-stato-biscazziere-festeggia-l-aumento-delle-entrate.html>.

Simpatico anche questo titolo: Gli italiani spendono per le slot machine 300 volte più che per i libri, su «L'Espresso», <http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/02/03/news/gli-italiani-spendono-per-le-slot-machine-300-volte-piu-che-per-i-libri-1.294818>.
L'argomento ha interessato anche Treccani, che nota che la spesa degli italiani è raddoppiata negli ultimi 8 anni <http://www.treccani.it/magazine/societa/Gioco_d_azzardo_patologico_nel_2016.html>.

La cosa suscita varie considerazioni:
1) a quanto pare, nonostante la crisi, ci sono parecchie persone a cui i soldi avanzano;
2) in quello che è ormai il paese più ignorante d'Europa, non sorprende che quella che il nonno di mia moglie (ingegnere) chiamava la "tassa sull'ignoranza" vada a gonfie vele;
3) dato che notoriamente gli italiani (se possono) si guardano bene dal pagare regolarmente le imposte sui redditi, per chi le paga forse è una fortuna che la "tassa sull'ignoranza" esista e consenta allo Stato di drenare un po' di soldi che avanzano e che altrimenti andrebbero in evasione fiscale, aumentando la pressione su chi le tasse le paga;
4) dato che la media di spesa in giochi d'azzardo per italiano (neonati compresi) è di oltre 100 euro al mese, circa 1.600 euro all'anno, e che oltre ai neonati c'è tanta altra gente che non compra neanche un biglietto della Lotteria di Capodanno, evidentemente tante persone ci spendono moltissimi soldi (che è una grave piaga sociale, lo sanno tutti tranne il Governo).
Quale degrado mentale, prima ancora che sociale, indichi questo andamento, ognuno lo vede da sé.
Aridatece un po' di razionalismo, e magari perfino d'illuminismo (se non è troppo avanzato, per questo ritorno alla superstizione: del resto, gli inoculatori del vaiolo rischiano già di passarsela peggio di allora).

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