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venerdì 23 settembre 2016

Chiusura di servizi bibliotecari in Francia

Tra le segnalazioni di Luca, un articolo di «Livres hebdo», Faut-il toujours des livres dans les Bibliothèques? (ma il titolo è un po' fuorviante), http://m.livreshebdo.fr/article/faut-il-toujours-des-livres-dans-les-bibliotheques.
Sul sito, lette due righe, vi dicono che l'articolo (altri 3.840 caratteri, un po' pochini) è a pagamento, "a partire da" un euro e mezzo. A partire da: e cioè quanto costa? Non me lo vuoi proprio dire prima?
Come diceva l'immortale Gianni Rodari, rispetto a quanti pesci ci sono nel mare: "ce n'è più di sette, senza contare le acciughette".
En passant, invece Google cache lo dà per intero (salvato).

Che dice l'articolo? Nel convegno dei direttori delle biblioteche dipartimentali di prestito ("traducendo" all'ingrosso, strutture provinciali che alimentano le biblioteche pubbliche di base, per lo più piccole: in un caso citato coprono più della metà del patrimonio complessivo a disposizione degli utenti del territorio di riferimento per il prestito) si è discusso di un Dipartimento che ha soppresso il servizio (per intero), riducendo il personale (in parte, per ora).
La responsabile ha dichiarato allegramente (l'avverbio è mio) che «Les bibliothécaires départementaux ne sont plus des exécutants de la politique documentaire mais des accompagnateurs de cette politique dans les collectivités territoriales». Vuoi mettere, che lavoro più interessante per i bibliotecari (quelli che mantengono il posto), rispetto al mestieraccio di procurare libri alle persone che li vogliono leggere?
Contrari quasi tutti gli altri responsabili, ma impagabile la voce dell'oppositore citato nell'articolo: «Notre département n'est pas mûr pour cela», non siamo maturi per sopprimere il servizio. Cioè, siamo tutti d'accordo che andremo a chiudere i servizi, ma per carità, non tutti insieme e subito. (Perché? Perché altrimenti magari qualcuno protesta? Perché bisogna maturare anche la pensione?).
Come ha scritto giustamente Virgile Stark, i bibliotecari procedono come sonnambuli verso la loro soppressione (e quella dei servizi per la gente, naturalmente) senza che nulla li faccia uscire dal loro torpore.
Aridateci Ettore Fabietti, e magari pure Antonio Bruni, che la sapevano molto più lunga...

4 commenti:

  1. Molto interessante anche l'articolo dell'"Irish Times" segnalato nei Tweets(Luca, ma come li trovi???).
    Interessanti anche i commenti, dal livore contro sindacati e lavoratori, al salvatico entusiasmo per la scomparsa non solo dei libri, ma dell'interazione faccia a faccia. Speriamo che chi la pensa così non faccia figli (li compiango fin da adesso) e non faccia l'insegnante (compiango anche gli eventuali futuri alunni).
    (Nella letteratura nazista e fascista ci sono splendidi esempi di questo "nuovismo". Ma per accorgersene bisogna leggere dei libri)

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  2. Circa invece l'articolo di Livres Hebdo, a me lo faceva vedere tutto... è possibile ci sia un contatore o qualcosa del genere che non ne faccia aprire piu' di un tot al giorno/settimana/mese ... comunque vedo che hai risolto!

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  3. Consolati...A Dunkerque si organizzano compleanni in biblioteca (si tratta di bimbi, quindi la cosa potrebbe essere intesa come promozione della lettura e dei servizi di biblioteca..) http://www.livreshebdo.fr/article/feter-son-anniversaire-la-bibliotheque

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    1. Viva i compleanni dei bambini, organizzati da chi ama i libri (e i bambini)!
      Abbasso i compleanni dei bambini, organizzati da chi pensa che i libri siano noiosi! (Li puo' andare a organizzare da McDonald, è un servizio che fanno, se non sbaglio).

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