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domenica 25 settembre 2016

Buon compleanno, Giorgio!


Buon compleanno a Giorgio De Gregori!
103 anni sono un'età ragguardevole, biblica.
Da diversi anni non è più con noi, lo so.

Cioè, ad essere esatti, siamo noi che non siamo più insieme a lui, non possiamo più essere insieme a lui.
Lui, invece, può essere con noi, almeno in parte.



(Non sto parlando di spiritismo, e personalmente sono del tutto laico e materialista. Può essere con noi in quanto esseri umani viventi, con funzioni cerebrali attive e non gravemente lesionate).
Sono giorni propizi per i bibliotecari (astrologicamente, intendo): ieri era il compleanno di Fortunato Pintor, domani di Guerriera Guerrieri, tra un po' di giorni c'è il suo amico Enrico Jahier.
Frasi su cosa Giorgio pensava delle biblioteche, dei bibliotecari e dell'AIB, ognuno le può cercare da sé (o se le ricorda da solo).
Di fotografie di Giorgio più belle ce n'è tante, ma ho scelto questa in cui Giorgio porta in braccio l'AIB (rappresentata dallo schedario dei soci), senza sforzo e allegramente. Il nostro GGG.




(Le spiegazioni sono a
http://www.aib.it/aib/editoria/n14/02-04butto.htm)

P.S. Se non sapete che è il GGG, come avete speso la vostra infanzia, e/o educato i vostri figli? Ma vedo ora su Wikipedia che ci hanno fatto un film proprio quest'anno, anche per i più distratti.

1 commento:

  1. Un po' in ritardo (ma GdG, da signore qual è, non se ne avrà a male...) faccio anche io gli auguri a Giorgio de Gregori...

    Parlarne al presente può sembrare strano ma non è un lapsus, in effetti la sua presenza si sente (e molto si rimpiange la sua assenza), soprattutto per chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo all'inizio del proprio percorso nelle biblioteche...

    Peraltro in una condizione fortunata, perché all'epoca ero bibliotecario della biblioteca dell'AIB e lui sottolineò come, proprio in quella biblioteca, aveva lavorato anche lui... (mi sentii - e mi sento - molto onorato... ;-)

    Non è facile dire quanto di GdG ci manca oppure quanto ci ha lasciato, ma mi pare importante sottolineare che il suo stile e la sua signorilità (merce rara, nelle biblioteche come altrove), il suo rigore e il suo impegno per le biblioteche, la sua pazienza e generosità con chi si avvicinava alla professione (magari con molta buona volontà ma anche con un cospicuo carico di ignoranza...), insomma tutto quello che ha insegnato alle generazioni successive è importantissimo ma anche fonte di grande responsabilità per noi: dobbiamo ricordare il nostro GdG, dobbiamo rileggere e far leggere i suoi scritti, dobbiamo rinnovare l'aria stantia con il suo pensiero...

    A me rimane (anche) la sua dedica sul DBBI...

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